È una battaglia giudiziaria che si conferma lunga e combattuta colpo su colpo quella tra l’amministrazione provinciale e alcune delle società coinvolte nell’operazione di swap annullata da Palazzo di vetro nei mesi scorsi. Approda infatti al Consiglio di Stato la discussione sull’ordinanza con la quale il Tar, a maggio scorso, ha respinto la richiesta della Bnl spa di ottenere l’ostensione del parere fornito all’ente intermedio dallo studio legale Giovannelli, Masi Cecconi & associati e della relazione istruttoria della Finance Active Italia priva di omissis.
La prima decisione I giudici amministrativi della Prima sezione avevano chiarito che la richiesta non poteva essere accolta in quanto “il parere dello studio legale e la relazione istruttoria, nella parte non ostesa, involgono valutazioni sulla legittimità degli atti prodromici alla stipulazione dei contratti di swap, cosicché possono contenere valutazioni di carattere strategico-difensivo, avuto riguardo in particolare all’eventuale sussistenza di “rimedi giurisdizionali o sostanziali che consentano all’Ente locale di sciogliersi dai vincoli contrattuali...” e quindi non sono suscettibili di accesso».
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