«Mo' prima vendiamo, cacciamoci tutto... a guadagnare il più possibile...». Così si sarebbe rivolto ai suoi presunti complici Andrea Butera il magazziniere che secondo i Nas dei Carabinieri e la Procura di Lamezia Terme sarebbe stato il promotore dell’associazione a delinquere che avrebbe gestito un vero e proprio mercato parallelo dei farmaci. Secondo quanto scrive il gip Emma Sonni nell’ordinanza che ha disposto gli arresti domiciliari per Butera, il magazziniere ha «dimostrato di aver intrattenuto nel tempo contatti trasversali, intessendo, anche per il tramite dei propri sodali, una fitta rete di relazioni delinquenziali con impiegati e titolari di farmacie, capaci di reimmettere i beni ricettati nell'illecita filiera (per non parlare, poi, dei soggetti privati, destinatari delle cessioni al dettaglio dallo stesso direttamente effettuate). L’inchiesta avrebbe svelato il sistema messo in campo dal gruppo di insospettabili. È lo stesso Butera in un dialogo captato a spiegare come riusciva a sottrarre le scatole di farmaci dal deposito di Pianopoli: «Magari faccio un gioco faccio mancare tutta quella mezza pedana... così sembra una pedana disguidata e nessuno dice niente... invece se tolgo i colli dopo cominciano a rompere...».
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