Il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, ha chiesto al prefetto di Vibo Valentia, Roberta Lulli, l’invio della Commissione di accesso agli atti al Comune di Tropea per procedere allo scioglimento per infiltrazioni mafiose. In un Post sulla propria bacheca Facebook, il senatore Morra, atti alla mano (precedenti relazioni prefettizie e procedimenti giudiziari), traccia il profilo del sindaco Giovanni Macrì (Forza Italia), di tre assessori e di un consigliere di maggioranza evidenziando rapporti, parentele e legami con i clan La Rosa di Tropea e Mancuso di Limbadi. Ricorda che il sindaco di Tropea ha premiato pubblicamente per «abnegazione al lavoro» il custode del cimitero accusato di assentesimo e truffa ai danni del Comune e poi arrestato per lo scandalo del 'cimitero degli orrori'. Ricorda che per tale ultimo procedimento penale, l’assessore ai Servizi cimiteriali si è astenuta dalla costituzione del Comune quale parte civile (mentre un figlio dell’assessore, quale avvocato, difende uno degli arrestati) unitamente ad altro assessore nipote del custode arrestato. Morra spiega pure che dall’inchiesta emerge che il sindaco era stato informato di quanto avveniva al cimitero (disseppellimenti illeciti, con cadaveri incendiati e vilipesi, e posti venduti a suon di «mazzette") da un avvocato e da un testimone di giustizia, ma non avrebbe denunciato nulla alle autorità competenti.
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