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Catanzaro e il record negativo: le reti comunali perdono il 57,8% di acqua potabile

I dati del report Snpa sulla sostenibilità ambientale dei capoluoghi italiani. Boom della raccolta differenziata: è aumentata del 577% in 5 anni

Il primato negativo tra i capoluoghi italiani è quello delle perdite d’acqua nelle reti comunali. A confermarlo sono i dati del report del Snpa (Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, che collega le Arpa regionali e l’Ispra) sulle “Città in transizione”. A Catanzaro, si legge nel dossier sulla sostenibilità ambientale dei capoluoghi, l’infrastruttura idrica presenta «importanti e gravose perdite in distribuzione in tutto il periodo analizzato (2012-2018) con valori superiori al 50% (a meno del 2015 quando le perdite totali erano del 49,2%)». Nel 2018, con il 57,8% di perdite idriche totali in distribuzione, Catanzaro è «il capoluogo di regione con il valore massimo dell’indicatore».
L’acqua erogata pro capite giornalmente per uso potabile ha subìto «una significativa riduzione» a partire dal 2016. Nel 2018 il valore dell’indicatore è pari a 230 litri al giorno per abitante, mentre all’inizio del settennio corrispondeva a 296 litri.
Per quanto riguarda la rete fognaria pubblica, la percentuale di residenti allacciati è compresa tra il 90,1% e il 95% nel 2018 e supera la copertura media nazionale (87,8%). Tra le «criticità più significative» si evidenzia l’andamento delle acque reflue depurate conformi alle norme di emissione che ha raggiunto l’85% dal 2012 al 2016, ma nel 2018 «entrambi i depuratori a servizio del comune sono risultati non conformi».

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