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Farmabusiness, Tallini: "Dimostrerò la mia estraneità anche in Appello"

L’atto d’accusa dei pm: una sentenza scritta con la tecnica del copia e incolla

Domenico Tallini

«Il convincimento del giudicante formato arbitrariamente» in una sentenza scritta con «la tecnica del copia e incolla». È quanto scrivono i magistrati della Dda di Catanzaro nell’appello proposto contro le assoluzioni dell’ex presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini e Tommaso Patrizio Aprile decise dal gup Barbara Saccà al termine del processo di primo grado scaturito dall’inchiesta Farmabusiness. L’indagine ha svelato l’infiltrazione della cosca Grande Aracri nel settore farmaceutico. Il 18 febbraio scorso il gup ha deciso 14 condanne e sei assoluzioni. Ora però il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e i pm Domenico Guarascio e Paolo Sirleo, con il visto del procuratore Nicola Gratteri, chiedono che sia la Corte d’Appello a valutare il materiale le posizioni di Tallini e Aprile.

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Nelle oltre 50 pagine di documento la grande parte è dedicata alla posizione dell’ex assessore regionale di Forza Italia. Ma prima di analizzare le «contraddizioni» in cui sarebbe caduto il gup assolvendo l’esponente politico, i magistrati della Dda evidenziano i passaggi in cui Procura e giudice hanno pareri praticamente sovrapponibili. «Come conferma il giudice nei suoi enunciati - si legge nell’appello - la proprietà di Farma Italia e Farmaeko è detenuta nella quasi totalità da soggetti che sono riconducibili alla cosca Grande Aracri. Le finalità spaziano dal riciclaggio alla stessa implementazione del controllo del territorio e di una attività, l’intermediazione dei farmaci, ritenuta dallo stesso giudice esiziale per l’associazione ‘ndranghetistica di riferimento.

Tallini: "Affronterò a testa alta anche l'Appello"

"Sono pronto a dimostrare la mia totale estraneità alle accuse ipotizzate dalla Procura anche davanti alla Corte d’Appello, così come già avvenuto davanti al Tribunale del Riesame, alla Cassazione e al GUP. Il ricorso in appello della Procura non mi sorprende, anzi era ampiamente previsto e non intacca la mia serenità e la mia fiducia nella magistratura. Tre fasi di giudizio terzi – il Riesame, la Cassazione e il GUP – hanno stabilito l’assoluta insussistenza di prove e di indizi a mio carico, certificando la mia completa estraneità a fatti criminali o illegali. In particolare, con la sentenza di primo grado sono stato totalmente assolto, con formula ampia, dalle accuse formulate dalla Procura.

Affronterò a testa alta anche il processo d’appello, con la forza di chi ha servito le istituzioni sempre con umiltà e correttezza e nella sua lunga storia politica e amministrativa ha sempre contrastato con fermezza i fenomeni criminali che rappresentano un grave ostacolo alla crescita e allo sviluppo della nostra terra. Ho sempre onorato le istituzioni dove il consenso popolare mi ha voluto e non ho mai tradito la fiducia che tantissimi calabresi hanno nutrito verso di me".

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