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Rifiuti Crotone, su Akrea pesa il problema degli ingombranti

Il contrasto del fenomeno dell’abbandono di materiali richiede servizi aggiuntivi

Akrea lo definisce «il vero vulnus del sistema» di gestione dei rifiuti. Perché l’abbandono degli ingombranti necessiterebbe di «un servizio aggiuntivo apposito» con conseguente «aggravio dei costi». A Crotone, infatti, sono state individuate «circa 25 aree critiche», tutte comunicate al Comune, affinché si adoperi per «ridurre l’impatto di un fenomeno» che negli ultimi anni è «cresciuto a dismisura».
Nonostante il bilancio consuntivo 2021 si sia chiuso con un attivo di 7.422 euro, la società pubblica che fa capo al Municipio mette nero su bianco una serie di difficoltà che si sono registrate un anno fa (e nei primi mesi del 2022). Tra queste rientra la raccolta dei rifiuti ingombranti. Le isole ecologiche sono infatti chiuse da settimane per il mancato adempimento da parte di Akrea degli obblighi finanziari assunti a maggio con la ditta affidataria del servizio di smaltimento degli ingombranti.
Una situazione di stallo che ha causato l’accumulo di materassi, televisori, frigoriferi e mobili non solo davanti all’ingresso dei due centri di raccolta (sia in piazzale della Pace che nel quartiere Tufulo) ma anche in diverse vie cittadine, dal centro alla periferia. C’è di più. «Dal 18 dicembre 2020 – osserva la società (che è prossima a cambiare presidente e consiglio di amministrazione) - è in vigore il nuovo contratto di servizio per gli anni 2021-22», che ha comportato «il taglio della spesa necessaria per far fronte agli investimenti in automezzi ed attrezzature», al punto da inibire «di realizzare in tempi rapidi il rinnovo del proprio parco mezzi, ormai vetusto, e delle attrezzature idonee per il servizio di raccolta differenziata» che nel 2021 s’è assestata al 22,4 per cento.

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