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Omicidio Patania a Vibo, definitive tre condanne a 30 anni di carcere

La Cassazione rigetta i ricorsi degli imputati e dichiara inammissibile quello della Procura generale. Confermata l’assoluzione di Salvatore Tripodi in tutti i gradi di giudizio

La Cassazione rigetta tutti i ricorsi degli imputati e dichiara inammissibile quello della Procura generale che chiedeva l’ergastolo per mandanti ed esecutori dell’omicidio di Fortunato (Nato) Patania – capobastone di Stefanaconi, assassinato il 18 settembre del 2011 – avendo impugnato la sentenza della Corte d’Assise d’Appello che riformando quella di prima grado aveva condannato a 30 anni tre imputati, tutti di Piscopio frazione di Vibo. Al contempo la Procura generale chiedeva il ribaltamento della sentenza nei confronti di Salvatore Tripodi, 48 anni di Portosalvo (avv. Salvatore Staiano e avv. Anselmo Torchia), assolto in primo e in secondo grado.
Confermata, dunque, dalla Suprema Corte la condanna a 30 anni, emessa nell’aprile dello scorso anno dai giudici di secondo grado, nei confronti di Rosario Battaglia, 38 anni (avv. Staiano e avv. Francesco Muzzopappa); Rosario Fiorillo, 33 anni (avv. Alfredo Gaito e avv. Sergio Rotundo) e Francesco La Bella, 49 anni (avv. Rosa Giorno e avv. Gregorio Viscomi).
Concorso in omicidio, con l’aggravante della premeditazione e le finalità mafiose, l’accusa mossa nei confronti degli imputati per i quali già la Corte d’Assise d’Appello aveva riconosciuto le circostanze attenuanti generiche.

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