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Crotone, il crac della società di vigilanza: una condanna ma anche un’assoluzione

Il tribunale di Crotone

Una condanna ed un’assoluzione. Così è terminato ieri il processo di primo grado a carico di due imputati nato dall’inchiesta della Procura di Crotone sul fallimento della “Gs Servizi”, società di vigilanza e sicurezza dichiarata fallita il 23 marzo del 2016. Il collegio del Tribunale presieduto da Elvezia Cordasco (a latere le giudici Odette Eronia e Assunta Palumbo) ha comminato una pena a 4 anni di carcere per Victoriia Batakrova, 48enne ucraina, l’ex legale rappresentante dell’azienda. Per lei il pubblico ministero, Pasquale Festa, aveva invece chiesto una condanna inferiore: 3 anni di reclusione. Mentre è stato scagionato Giuseppe Sculco, 66 anni di Strongoli, ritenuto dagli inquirenti l’amministratore di fatto della società, e per il quale il pm aveva proposto 3 anni di detenzione.
Entrambi gli accusati dovevano rispondere di bancarotta fraudolenta. Dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Crotone sarebbero emerse tre operazioni distrattive, addebitate ad ambedue gli imputati, mirate a svuotare le casse della “Gs Servizi”.

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