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Gettonopoli Catanzaro, Comune parte civile. Ma l’udienza si terrà in autunno

Stenta a decollare il procedimento che ha coinvolto il Consiglio uscente. Rigettata l’istanza per la citazione dei responsabili civili. Il 6 ottobre verranno interrogati cinque ex amministratori

Gettonopoli e rimborsopoli Ciak si replica

Sarà passato quasi un anno dalla richiesta di rinvio a giudizio quando si tornerà a parlare in Tribunale dell’inchiesta Gettonopoli. Il prosieguo dell’udienza preliminare è stato infatti fissato il prossimo 6 ottobre. La seduta di ieri, davanti al gup Gabriella Pede, è servita per ufficializzare la costituzione di parte civile del Comune di Catanzaro. Dopo circa mezz’ora di camera di consiglio invece il gup ha rigettato la richiesta di citare come responsabili civili i titolari delle ditte che hanno sottoscritto con alcuni consiglieri comunali contratti di lavoro che secondo l’accusa sarebbero stati solo fittizi. Si tornerà in aula come detto il prossimo 6 ottobre quando si svolgeranno gli interrogatori richiesti da cinque indagati: Rosario Mancuso, Antonio Angotti, Antonio Mirarchi, Manuela Costanzo e Fabio Celia.

Il caso giudiziario

Secondo l’accusa, quasi tutti i componenti dell’ex Consiglio comunale con false verbalizzazioni relative allo svolgimento delle sedute di commissione, sarebbero riusciti ad incassare, tra novembre e dicembre 2018, oltre 21mila euro a cui non avrebbero avuto titolo. Dalle indagini dei carabinieri della sezione di Pg, guidati dal maggiore Gerardo Lardieri, è emerso che quattro consiglieri, sarebbero stati fittiziamente assunti in imprese o negozi di loro parenti o conoscenti. Le aziende poi, chiedevano al Comune il pagamento dei rimborsi dovuti ai datori di lavoro per le assenze dei loro dipendenti che, essendo eletti, si allontanavano per motivi istituzionali dalla loro occupazione. Un meccanismo costato al Comune, secondo gli accertamenti dei carabinieri, oltre 250mila euro. Sono 19 gli ex consiglieri comunali (molti dei quali rieletti nell’ultima tornata elettorale) accusati di aver percepito irregolarmente i gettoni di presenza previsti per la partecipazione alle commissioni consiliari. Il 26 ottobre scorso il gip aveva rigettato la richiesta di archiviazione per tenuità del fatto avanzata dal pm per i consiglieri che avevano scelto di chiudere la vicenda rifondendo i gettoni di presenza contestati dagli investigatori. Il pm pur sottolineando l’esiguità del danno arrecato aveva però evidenziato la «superficialità e insensibilità istituzionale».

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