Il gip di Catanzaro ha scarcerato Nazzareno Colace, originario di Vibo, disponendo il divieto di dimora e l'obbligo di firma nell'ambito del procedimento per l'omicidio del 21enne di Briatico, Francesco Covato, scomparso nel 1990.
Il 14 luglio del 2021 Nazzareno Colace veniva arrestato in esecuzione dell'ordinanza emessa dal Gip distrettuale, lo stesso gip che in data odierna ha dichiarato l'inefficacia della misura, per superamento dei termini di custodia cautelare. In data 24 giugno 2022 l'Ufficio di Procura di Catanzaro aveva chiesto la proroga dei termini di custodia cautelare, sul presupposto che le recenti dichiarazioni del neo-collaboratore di giustizia Antonio Guastalegname necessitassero di ulteriore attività di indagine a riscontro delle stesse; in seguito a detta richiesta il Gip di Catanzaro fissava l'udienza per l'esame della richiesta in data 11 luglio 2022, quando gli avv. Francesco Sabatino e Francesco Gambardella, difensori del Colace, si opponevano alla stessa ritenendo gli accertamenti ininfluenti e richiesti a distanza di 5 mesi dall'acquisizione delle dichiarazioni del collaboratore.
Il Gip, aderendo alle osservazioni della difesa, ha respinto la richiesta di proroga, disponendo per l'effetto l'immediata scarcerazione del Colace. Ritenuto dagli inquirenti elemento vicino al boss Pantaleone Mancuso "Scarpuni", Nazzareno Colace è stato condannato a 14 anni di reclusione in primo grado nel processo denominato Costa Pulita per il quale il giudizio di appello è ancora in corso.
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