Tra Vibo Marina e Portosalvo ci sono una decina stabilimenti balneari autorizzati; di questi solo qualcuno ha messo in atto vere strategie di accessibilità per i disabili. Sulle spiagge pubbliche invece la situazione è paradossale. Laddove ci sono gli accessi non esistono le rampe e laddove le passerelle sono state realizzate si fermano lontano dal mare e consentono l’accesso ad un solo disabile. Le eccellenze, quelle della “super-accessibilita” a questa latitudine non esistono nel privato, tantomeno nel pubblico.
Massimiliano Marchese, affetto da sclerosi multipla e costretto a spostarsi in carrozzina, ha intrapreso da anni una battaglia a favore dei diversamente abili come lui. «Riesco a raggiungere il mare – spiega – perché a Vibo Marina in via Vespucci c’è una specie di passerella di legno con un’aggiunta di due pezzi di plastica che però arriva a metà spiaggia. Il problema è che oltre ad essere fatta male, dovessimo essere in due a doverne usufruire sarebbe impossibile in quanto la pedana è solo una e non porta né a destra e né a sinistra». Sulla stessa lunghezza d’onda il parere di molti cittadini, presenti ieri mattina sugli arenili del litorale. «Anche i disabili – commentano – hanno diritto a spiagge “a norma”, dotate di una piattaforma e una lunga passerella in legno e un accesso facilitato al mare mediante carrozzine attrezzate».
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