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Acqua dei rubinetti non utilizzabile, a Catanzaro la corsa all’acquisto della “minerale”

Molte famiglie devono far fronte a un surplus di spese per dissetarsi. I problemi più evidenti nelle periferie. A pesare è la qualità della rete

Alzi la mano chi, a Catanzaro, beve acqua dal rubinetto della propria abitazione e in piena sicurezza. La signora Luigina di certo non lo fa. Lei abita a Santa Maria e, nel centro del quartiere vi è un piccolo supermercato che vende acqua minerale naturale a 0,25 centesimi a litro. Un’offerta da non perdere. Notiamo che l’anziana donna si fa riempire il carrello con ben 10 casse d’acqua, paga 15 euro e se la fa portare a casa dal commesso del supermercato. La simpatica signora ci dice che l’acqua che sgorga dal suo rubinetto non può essere bevuta mentre la cassiera del supermercato ci conferma che l’acquisto dell’acqua minerale, per tanta gente, rappresenta una necessità. «Devo bere almeno un litro d’acqua al giorno – ci dice parlando in dialetto – ma se bevo l’acqua del mio rubinetto ci muoio. A S. Maria quasi tutti compriamo acqua minerale e i soldi che si spendono al mese sono tanti. Questo rifornimento d’acqua ci dura 20 giorni circa. Siamo 5 in famiglia e andiamo alla ricerca non della qualità dell’acqua ma delle offerte che vengono fatte nei supermercati».
Sono tanti i quartieri in cui i cittadini lamentano ancora oggi la presenza di acqua sporca, acqua gialla o bianca, con la schiuma, con troppo calcare, dal sapore di cloro e tanto altro. Santa Maria ma anche rione Fortuna, località Verghello, via Lungomare, via Melito Porto Salvo, Viale Magna Grecia sono solo alcuni dei quartieri che sembrano essere maggiormente colpiti da questa incresciosa situazione.

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