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Vibo, Parco archeologico ancora off-limits: dopo un anno restano tante incognite

Quasi ultimata la pulizia dell’area di S. Aloe e delle Mura Greche

«È in dirittura d’arrivo, l’operazione di pulizia dei siti archeologici di S. Aloe e delle Mura Greche, portata avanti da Calabria Verde e da Ecocar. Manca solo qualche minuzia e speriamo che le due aree potranno essere di nuovo visitabili». È quanto afferma l’assessore Antonella Tripodi circa i due importanti complessi archeologici, da anni chiusi al pubblico. L’abbandono e l’incuria le due aree versavano hanno rischiato di far cadere in un rovinoso oblio la millenaria storia che Vibo vanta e di cui conserva, nel suo parco archeologico, testimonianze di inestimabile valore.
Il sito di epoca romana di S. Aloe, che comprende insediamento abitativo mosaicato e un sistema termale dotato anche di vasche e palestra, era praticamente invaso da erbacce e sterpaglie, agevoli “nascondigli” di rifiuti di ogni genere abbandonati dagli incivili. Stesso scenario si presentava nell’area in cui sorgono le Mura Greche di Hipponion, raro esempio di fortificazioni ciclopiche, sono tra le più importanti cinte difensive greche del Sud Italia. Vista la deplorevole situazione (estesa anche ad alcuni degli altri siti che compongono il parco archeologico vibonese), il Comune – non essendo nelle condizioni di gestire direttamente le storiche aree – nel maggio 2021 ha annunciato l’affidamento dei siti alle associazioni operanti sul territorio che si erano rese disponibili a occuparsi delle aree in questione. Ma, a oltre un anno di distanza, per i siti chiusi la situazione non è cambiata, in quanto senza i lavori propedeutici, il Comune non è riuscito a consegnare di fatto i vari luoghi archeologici alle associazioni.

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