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Violenza su giovane nigeriana a Soverato, indignazione e richiesta di chiarezza da politica e società civile

«Dalla bellissima Soverato arriva una brutta storia. Il lavoro - che non deve in alcun modo somigliare alla schiavitù - si paga, sempre. E deve essere regolare: il nero o il fuori busta sono contro la legge. Solidarietà a Beauty. Gli inquirenti facciano piena luce su quanto accaduto». Lo scrive su Twitter il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in riferimento all'aggressione da parte del datore di lavoro di una giovane nigeriana a Soverato che pretendeva di essere pagata per il lavoro svolto.

Il segretario regionale della Fisascat Cisl Calabria, Fortunato Lo Papa, in una nota, stigmatizza quanto accaduto alla giovane lavoratrice straniera aggredita a Soverato, nel Catanzarese, dal titolare di un lido al quale aveva chiesto di essere retribuita per il lavoro svolto. «Immagini drammatiche quelle che sono state diffuse ma che accendono ancora di più i riflettori su quanto ci sia bisogno di lavorare sul sistema turismo in Calabria, con particolare attenzione ai lavoratori», afferma Lo Papa. «Senza voler fare di tutta l’erba un fascio, ribadisco - afferma il sindacalista - la necessità, anzi, l’urgenza di un tavolo con politica e istituzioni al fine di dare a imprenditori e lavoratori garanzie e tutele. Un patto per il lavoro, come quello sottoscritto in Liguria - spiega ancora il segretario - permetterebbe di mettere in rete le imprese serie con l’Ispettorato del Lavoro e l’Inail. A tale proposito, è giusto sottolineare che manca nel territorio un adeguato numero di ispettori e controlli seri e a tappeto che possano servire ad evitare simili, gravissimi, gesti. Alla lavoratrice - conclude Lo Papa - va la solidarietà della Fisascat Cisl con l’augurio che vengano fatte adeguate indagini per ricostruire quanto accaduto e che nessun lavoratore debba mai essere messo nelle condizioni di guardare al salario come un privilegio».

«Prendiamo in maniera decisa le distanze dall’episodio di violenza avvenuto all’interno di uno stabilimento balneare della nostra città». Così Daniele Vacca, sindaco di Soverato (Catanzaro), con riferimento all’episodio della giovane nigeriana che ha ripreso con il suo cellulare l’aggressione da lei subita in un lido dove si era recata per chiedere di essere retribuita per il suo lavoro. «Soverato - prosegue Vacca - ha fatto dell’accoglienza da sempre il suo tratto distintivo ed esprimiamo piena solidarietà alla giovane donna vittima dell’aggressione. Rimaniamo in attesa che le forze dell’ordine facciano chiarezza sull'accaduto, convinti che nessun motivo possa giustificare prevaricazioni e violenze nei confronti di alcuno. I nostri servizi di politiche sociali rimangono a disposizione per chiunque abbia necessità di qualsiasi assistenza. Un singolo episodio - conclude il sindaco di Soverato - non può danneggiare l’immagine di una città che in più occasioni è stata protagonista di straordinari gesti di solidarietà che contraddistinguono da sempre le persone che vivono e operano in questo territorio».

«La violenza ai danni della ragazza nigeriana che rivendicava il proprio compenso da un ristoratore di Soverato è intollerabile, così come non sono accettabili le condizioni di sfruttamento a cui si trovano costretti molti lavoratori stagionali». E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che aggiunge: «Il tema della tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori deve essere un confine invalicabile, anche a garanzia della leale concorrenza e a salvaguardia del sacrificio dei tanti imprenditori onesti che rispettano i contratti e garantiscono i diritti dei propri dipendenti, a partire da quelli basilari alla retribuzione e al riposo. Non entro nel merito degli aspetti della vicenda - continua - legati al rapporto di lavoro, che saranno accertati dagli organismi competenti, ma sono sconcertata dalle immagini diffuse sui social che documentano una grave arroganza e una violenza inaccettabile ai danni di una lavoratrice, e che certo non rispecchiano la realtà di una Calabria che ha nel suo dna il senso di accoglienza, la cordialità, il rispetto e la solidarietà».

"Condanniamo con forza e con sdegno l’episodio di violenza e intolleranza subita a Soverato dalla giovane donna che chiedeva, come appare dai video pubblicati in rete, di essere pagata per il lavoro svolto. Siamo preoccupati per la spirale di violenza e di intolleranza di cui ne fanno le spese, spesso, donne e uomini che reclamano dignità e rispetto". E' quanto scrive, in un comunicato,  Rosario Bressi, presidente di Arci Catanzaro. "L’episodio di Soverato, al netto di qualsiasi considerazione su diritti e garanzie, lascia sbigottiti per la violenza e l’aggressività. Non bisogna tacere, non bisogna voltarsi dall’altra parte. Episodi inauditi come questo interrogano il futuro".

"Il lavoro è dovere, impegno, serietà, ed è proprio per questo che non può essere scisso in alcun modo dal concetto di dignità e dal riconoscimento dei diritti di chi, nel lavoro, si spende. In caso contrario, il lavoro cessa di essere tale e diventa sfruttamento, prevaricazione, se non addirittura schiavitù. Tuttavia, in molti casi, purtroppo, è ancora questa la realtà che ci troviamo davanti. Io spero che le autorità competenti facciano piena luce sull’episodio di inaudita brutalità accaduto a Soverato". Così Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro. "Intanto mi associo al coro di solidarietà che si è stretto intorno alla giovane Beauty per l’inaccettabile violenza che la ragazza ha dovuto subire. Abbiamo anche letto delle offerte di lavoro regolare che le sono state tempestivamente rivolte e questa è la migliore risposta, la più confortante, che la migliore Calabria potesse offrire. D’altra parte non c’era da dubitarne".

«Da ore imperversa su tutti i social e sui telefoni cellulari l’aberrante video di una lavoratrice, cittadina straniera, aggredita verbalmente e fisicamente dal «suo datore di lavoro», proprietario di un noto locale di Soverato, per il solo fatto di aver rivendicato la paga dovuta per le ore di lavoro svolte.Non entriamo nel merito dei fatti che saranno le autorità competenti a chiarire, ma nulla può giustificare la violenza. Si tratta di un episodio inaccettabile». Lo si legge in un documento del Partito Democratico di Catanzaro che condanna «senza se e senza ma - scrive - l’accaduto ed esprime massima solidarietà nei confronti della lavoratrice. Questo è solo l’ultimo degli episodi, in chiave locale, di una escalation di violenza e di disprezzo dell’altro, del diverso, ancor di più se straniero. Di qualche giorno fa le terribili immagini dell’uomo di nazionalità nigeriana ucciso a mani nude a Civitanova Marche, mentre le persone intorno risultavano intente a fare video invece che impegnate a tentare di bloccare l’aggressione».
Del pari, scrive il Pd, «a Soverato le persone presenti oltre alla lavoratrice e al «datore di lavoro» sono apparse preoccupate che fosse stato avviato un video, piuttosto che intente a fermare quella terribile scena che si stava svolgendo sotto i loro occhi. Ci troviamo - continua il Pd - di fronte ad una crisi di sistema e di valori endemica, in cui la sfera dei diritti ha ceduto il passo a quella dei favori e dei soprusi, in cui la cultura della centralità della persona e del lavoro risulta recessiva rispetto alla cultura della violenza. Bisogna ripartire dai territori e dalle associazioni di categoria per veicolare non solo buone pratiche di integrazione, ma anche la cultura della legalità nei luoghi di lavoro e nella società».

«A Soverato ennesima scena di razzismo, ennesima violenza su una donna, ennesimo mancato rispetto di una lavoratrice. Condanno fermamente quanto avvenuto e invio a Beauty, la giovane ragazza nigeriana aggredita e alla sua famiglia un abbraccio di solidarietà e vicinanza». Così, sui social, Caterina Bini, sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento e senatrice PD.

"La tutela dei diritti dei lavoratori è un requisito imprescindibile per la crescita del turismo nella direzione della professionalità e della qualità dei servizi. Stiamo facendo sforzi enormi, con il contributo quotidiano di tantissimi operatori, per offrire al mondo l’immagine di una Calabria straordinaria, accogliente, divertente, e non possiamo consentire che questo lavoro venga vanificato da atteggiamenti di arroganza e di violenza come quelli che si sono verificati ai danni di una giovane nigeriana che chiedeva semplicemente di essere pagata per il proprio lavoro, a cui va la mia solidarietà". E' quanto afferma l'assessore al Turismo della Regione Calabria Fausto Orsomarso, che aggiunge: "Solo lavoratori che non devono elemosinare la propria paga, che possono usufruire del giusto riposo, possono essere lavoratori sorridenti, efficienti, il volto di una Calabria che sa rispettare e prendersi cura dei propri ospiti, che sa offrire esperienze positive, da ricordare e raccontare. Per questo è necessario tutelare il lavoro dei tantissimi operatori turistici onesti, che rispettano i diritti dei lavoratori, e contrastare chi invece tenta di competere non sulla qualità ma attraverso lo sfruttamento del lavoro. Non sono questi ultimi gli imprenditori di cui il turismo calabrese ha bisogno".

“Ha chiesto solo di essere pagata prima di andarsene via da quel lavoro a Soverato dove fin dal principio aveva ricevuto insulti e maltrattamenti. Invece è stata aggredita, picchiata e minacciata dal suo datore di lavoro. La donna, una giovane nigeriana è in Italia da cinque anni insieme a una figlia piccola. Aveva cominciato da poco a lavorare come lavapiatti in uno stabilimento balneare ma è stata sottoposta a un trattamento inumano con turni massacranti e fatta oggetto di insulti e maltrattamenti. Saranno naturalmente le Forze dell’Ordine a stabilire di preciso come sono andate le cose ma non è concepibile che succedano da noi fatti di questa efferatezza. Un episodio come questo, accaduto tra l’altro nell’indifferenza generale di chi pur assistendo alla scena non è intervenuto deve far riflettere". Lo scrive in una nota Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio Regionale. "Troppo spesso assistiamo a situazioni simili senza che nessuno, pur potendolo fare, assuma l’iniziativa di fermare chi usa la violenza, in modo particolare sulle donne. La nostra Terra non può essere diventato questo, noi calabresi ci siamo sempre distinti per non chiudere mai la porta in faccia a nessuno, per la vocazione a prenderci cura degli altri, per la nostra accoglienza, la vita reale non può essersi trasformata in un ring da strada. Dobbiamo recuperare i nostri valori e difendere sempre i diritti di tutti, intervenendo in presenza di soprusi, soprattutto nei confronti di chi è più debole. Voglio esprimere ancora con forza la mia personale vicinanza alla ragazza vittima di questa vile aggressione e spero che i cittadini calabresi si mostrino sempre per quello che sono, brava gente. É importante che la politica faccia la sua parte facendo prevalere ovunque la cultura della legalità soprattutto nei luoghi di lavoro e nella società, utilizzando tutti i mezzi per far passare il concetto dell’integrazione che è la base della cultura di una società moderna".

 

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