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Vibo, battaglia legale sulla figlia del pentito: sospesa la potestà all'ex compagna

Emanuele Mancuso è il primo collaboratore di giustizia della sua famiglia. Respinta, invece, la richiesta di allontanare la piccola dalla madre

C’è un nuovo capitolo della contesa legale tra il collaboratore di giustizia Emanuele Mancuso e la sua ex compagna, Nancy Chimirri, incentrata sulla loro bambina di 4 anni. Il Tribunale per i minorenni di Roma ha sospeso l'esercizio della responsabilità genitoriale della madre rigettando, però, la richiesta di allontanamento della figlia invocata come «urgente» dalla Procura competente. Il Tribunale ha inoltre incaricato i Servizi sociali competenti (in località protetta) di «elaborare un progetto di intervento intensificando la frequentazione padre-figlia, anche con eventuali pernotti, in vista di un eventuale collocamento della minore presso il padre, laddove ne maturassero i presupposti». Gli stessi Servizi «segnaleranno l'eventuale fattibilità di un progetto di collocamento» della bimba in struttura con il padre e riferiranno entro il 31 ottobre 2022.
I giudici scrivono che la madre della bambina «evidentemente, non è in grado di assicurare un corretto accudimento» perché è rimasta «vicina alle logiche del contesto criminale del quale ha fatto parte». Per il Tribunale è insomma «evidente» la sua «incapacità genitoriale» poiché «continua ad offrirsi come modello di vita diseducativo». Sulla richiesta di allontanare la figlia dalla madre i giudici hanno però ritenuto «necessario acquisire un aggiornamento» da parte dei Servizi sociali e dalla struttura.

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