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Vibo, fondi alluvione: ben 16 anni dopo la parola chiave è “riprogrammare”

Sotto la lente le risorse (7 mln) alle imprese che hanno subito danni nel 2006. Gli uffici della Regione rispondono all’interrogazione di Alecci (Pd). Entro fine anno si concluderanno i controlli per erogare i contributi

I fondi alluvionali continuano a rappresentare una chimera, infarcita di burocrazia, senza che imprese e cittadini, in attesa che le risorse vengano messe a disposizione di chi – quel tragico 3 luglio 2006 – ha subito i danni ingenti dell’alluvione che sotterrò letteralmente Vibo Marina e Bivona.
Ebbene, la parola-chiave resta riprogrammazione, anche per quei fondi che riguardano le somme a disposizione per interventi da individuare all’interno dell’apposito Piano, circa 681mila euro e, soprattutto, gli aiuti alle imprese turistiche della zona colpita dalla gravissima calamità atmosferica, per un totale di 7 milioni di euro. Fondi che rappresentano una parte delle risorse messe originariamente in campo. Interventi, tuttavia, mai avviati, tanto che la riprogrammazione era stata già prevista nel 2017. Successivamente, è stato approvato il Piano finalizzato al completamento di interventi necessari al superamento delle criticità che hanno determinato lo stato di emergenza nel capoluogo. Soggetto attuatore è divenuto, allora, il Comune, mentre la Protezione civile è rimasta struttura competente per il coordinamento delle iniziative da intraprendere.

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