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Commercio in ginocchio a Pizzo, il centro storico rischia di svuotarsi

Tanti esercenti non riescono più ad andare avanti

Negli ultimi tre anni il settore commerciale ha subito duri colpi: un’economia già fragile messa in crisi prima dalla pandemia e poi dal riverbero della guerra. E, come se non bastasse, ora è il rincaro dei prezzi che sta creando seri problemi e anche a Pizzo c’è chi sta rischiando di essere messo in ginocchio. A dare il “colpo di grazia”, infatti, gli aumenti delle materie prime e dell’energia elettrica che stanno spingendo diverse attività a chiudere. Entro l’anno saranno diverse le saracinesche ad abbassarsi, perché gli esercenti non reggono più il peso delle uscite che superano di gran lunga le entrate, appesantiti oltremodo dai costi di gestione e dal “socio” a cui elargire il 22% dei proventi, lo Stato.
«I margini di guadagno – evidenzia il commercialista Giuseppe Pagnotta che segue diverse “vicende” – sono bassi ed elevate invece le difficoltà, dovendo combattere con la grande distribuzione dei centri commerciali. Ad averne la peggio sono sicuramente i commercianti del centro storico, penalizzati dalla carenza di parcheggi; il Comune dovrebbe andare incontro alle loro necessità almeno in questo periodo, magari rivedendo le imposte. Evitiamo di tartassare chi già fa fatica a stare a galla, ed anche in materia di affitti, si concordi una soluzione perché le entrate non sono sufficienti a reggere i costi». Per il professionista «a Pizzo si sta perdendo la speranza di un rilancio del centro storico. Eppure abbiamo modelli da seguire: si veda Cosenza il cui corso è stato trasformato in un museo all’aperto».

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