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Il Comune di Lamezia vieta la balneazione, ma per il Ministero l’acqua è eccellente

Emessa dal Municipio riguarda località Cafarone. Gli Enti locali sono obbligati a mettere i cartelli indicanti i divieti

Dopo anni di trascuratezza e di indifferenza si sono accesi i riflettori sullo stato di salute dei mari. Tante le note di attenzione da parte del mondo ambientalista come “Amici della Terra” che da tempo sollevano con ampi dossier le problematiche che riguardano la balneazione. L’incrocio sinergico tra il lavoro della magistratura, delle forze dell’ordine, il mondo associativo e la Regione hanno messo al centro una problematica annosa come quella della depurazione. I vari interventi attivati dalla Regione prima e dopo l’apertura dell’attuale stagione balneare hanno contribuito a ridurre sensibilmente gli scarichi inquinanti nel mare con rilevante miglioramento della qualità delle acque adibite alla balneazione .
«Riflettori da non spegnere - sollecita il geologo Mario Pileggi, consigliere nazionale di “Amici della Terra” - ora che entriamo nel pieno della stagione balneare e sulle spiagge si trovano milioni di persone che devono essere informate e informarsi sulla qualità delle acque di balneazione e sui tanti tratti di mare con divieto di balneazione temporaneo e permanente per inquinamento».
Un esempio di malainformazione si ha in corrispondenza della foce del Piscirò sul confine tra i comuni di Lamezia e Gizzeria, dove è in vigore un divieto di balneazione di 400 metri per inquinamento a seguito dell’ordinanza n. 97/2022 del Comune di Lamezia.

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