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Vibo, l'appello di Cricenti (Codacons): "Portare qui la Neurologia pediatrica"

Dalla parte dei più deboli e degli indifesi. Da Vibo arriva un nuovo appello affinchè venga istituita la neurologia pediatrica ed infantile in Calabria. A farsi portavoce di questa istanza è Claudio Cricenti, responsabile provinciale di Vibo del Codacons. "In Calabria sembra che i bambini non abbiano bisogno di diritti, la regione paga – ad altre regioni – i viaggi della speranza, ed i bambini e le loro famiglie pagano almeno due volte un costo “salato e amaro".

"Ritengo doveroso portare nuovamente alla luce e sollecitarne un confronto sul gravissimo problema della neurologia infantile in Calabria: un problema per il quale sono state anche avviate campagne di raccolta firme e realizzate anche vere e proprie forme di protesta e proposta. L’occasione di questo nuovo intervento è la forte e decisa presa di posizione pubblica ed istituzionale del consigliere regionale Antonio Lo Schiavo".

Un intervento quello del rappresentante istituzionale vibonese, che Cricenti ritiene di "di apprezzare e supportare perché denota una profonda consapevolezza di quella che è la precaria e quasi assente assistenza che la Regione offre ai pazienti e alle famiglie dei piccoli bimbi che necessitano della Npi e soprattutto di professionisti, tecnici e strumentazione per affrontare problematiche di neurologia pediatrica. Un dramma nel dramma. Da quasi più di due anni il Codacons sta cercando di collaborare con le pubbliche amministrazioni, proponendo soluzioni, ma anche contestandone con fermezza i ritardi ed i perenni silenzi, affinché si superi quello che oggi il Ministero della Salute riconosce – per iscritto – essere di fatto una gravissima discriminazione tra cittadini, tra bambini e tra famiglie oltre che tra professionisti e sanitari (dando atto che in Calabria i bambini con problematiche neurologiche non hanno un reparto che possa assicurare loro né una presa in cura né una presa in carico)".

La questione Vibo

"Una provincia – evidenzia ancora Cricenti –  con un ospedale di provincia che copre un fabbisogno esteso anche alla Piana e che vanta un reparto di Pediatria formato da professionisti validi e preparati e nel quale l’inserimento di una struttura semplice ospedaliera che assicuri i servizi di neurologia pediatrica sarebbe un atto dovuto a servizio dell’utenza dell’intera provincia: quei servizi di qualità per i quali la Pediatria di Vibo si batte per assicurare ai propri piccoli pazienti, reparto che però deve fare i conti con carenze di personale, ma soprattutto dell’assenza di strumentazione e di professionisti. Ma invece – spostandoci dal lato della Regione e della mera “amministrazione” – sembra assistersi ad un percorso inverso che la politica deve sovvertire. L’invito è proprio alla politica affinché intervenga – senza colori o bandiere, ma in maniera condivisa – per il settore della sanità ed il diritto dei bimbi ad avere servizi facendo sì che si affermi un diritto garantito e oggi invece gravemente violato".

L'appello alla politica locale e regionale

L’invito alla politica regionale e vibonese "è di agire in concreto, e per Vibo Valentia allora il primo passo è di fornire al reparto di Pediatria quegli strumenti (elettroencefalogramma, kit per dosaggio farmaci antiepilettici e per esami ematochimici, solo ad esempio) necessari per far sì – fa presente i responsabile provinciale del Codacons – che un piccolo paziente che presenti dei disturbi neurologici possa ricevere le doverose cure ed essere preso realmente sia in cura che a carico del sistema sanitario regionale e provinciale. Un sistema provinciale (è un paradosso che solo a Vibo manchi una struttura o anche solo un neurologo pediatrico) che necessita poi di un reparto regionale e/o Universitario di alta specializzazione per fare ricerca, un reparto per fare formazione universitaria, ma soprattutto per non abbandonare bambini e pazienti assicurando diagnosi, cure e assistenza riabilitativa".

Basta viaggi della speranza

"Ben vengano i protocolli - chiosa ancora Cricenti - come quello recentemente annunciato con il Bambin Gesù.... un protocollo per il quale il Codacons si batte da almeno due anni perchè è impensabile che in una regione in cui si fa ricorso alla presa in cura extraregionale, le famiglie poi si trovino allo sbaraglio tornate in Calabria!!!! Ma creare un protocollo non deve essere un “rimedio” rispetto al dovere della Regione di offrire ai calabresi servizi di alta specializzazione soprattutto nel campo della neurologia infantile. I bisogni di molti bambini – si fa notare – spesso non preavvisano e le strutture ospedaliere calabresi devono essere messe dalla politica nelle condizioni di affrontare sia le urgenze che l’ordinario». Per l’interessato, dunque, «non è più tollerabile che dinanzi ad un dato oggettivo, quale quello della migrazione sanitaria, specie per patologie legate all’età dello sviluppo e più nello specifico legate a problematiche neurologiche pediatriche, la Calabria ancora discuta sul se, come e quando assicurare ad un numero importantissimo e grave di pazienti che necessitano di percorso di diagnosi, cura e trattamento di neurologia. Basta ai viaggi della speranza, basta sentirsi persone sfortunate, genitori che non possono dare ai propri figli le medesime possibilità di riabilitazione che hanno altri bimbi. Basta a genitori che rinunciano a lavorare e a vivere perché la Calabria non offre servizi. Basta a veder rovinate intere famiglia.  Basta a vedere bambini abbandonati dalla Regione".

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