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La scala mobile a Vibo, ovvero l’incompiuta. Dopo 16 anni qualcosa si... muove

Il progetto risale al 2006 e nel 2016 l’avvio dei lavori. Ora l’assessore Russo assicura: «A settembre il collaudo»

Condivide con il teatro la sorte di incompiuta tra le incompiute. Vittima di una miriade di imprevisti e di tante beghe amministrative, oggi, la scala mobile si avvia alla conclusione. Questa volta – parola dell’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Russo – ci dovremmo essere davvero. In che senso? Nei primi giorni di settembre sarà convocata l’impresa che dovrà procedere al collaudo e quando tutta la documentazione sarà stata depositata, l’opera – si auspica prima della fine dell’anno – potrebbe essere completata.

Ovviamente se i primi venti autunnali non faranno volare via i pannelli, come accaduto lo scorso anno. Insomma, dovrebbe essere questo l’anno buono per mettere fine all’ennesima triste vicenda di un’opera pubblica iniziata e non conclusa. Basti pensare che il progetto esecutivo risale addirittura al lontano 2006, quando già sembrava tutto pronto per aprire il cantiere. A volerlo era stato il compianto assessore regionale Antonino Mangialavori, componente dell’esecutivo Chiaravalloti (2000-2005). Da allora sono passati più di tre lustri e ancora si continua ad annunciare, di anno in anno, di amministrazione in amministrazione, di assessore in assessore, la conclusione dei lavori.
E sono già passate sei estati dal 2016 quando venne avviata l’opera. La prima interruzione, d’altronde, risale al 20 maggio 2017 con la ripresa nel gennaio 2018. Quindi, un secondo stop, risalente al 18 maggio 2018, con ripartenza, praticamente alle calende greche, il 29 gennaio dell’anno successivo. Un mesetto di lavori, poi il nuovo stop: dal 6 marzo 2019 al 30 settembre dello stesso anno. E non era quello l’ultimo capitolo, nel libro dei ritardi inerente la struttura: nel 2020, infatti, per via dell’emergenza sanitaria, il cantiere sarebbe stato nuovamente sospeso.

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