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Fossato Serralta, il vigile urbano sott’inchiesta “coperto” da due colleghi di lavoro

L’indagine sull’agente di Polizia locale arrestato anche per spaccio

Fra gli indagati nell’inchiesta che ha svelato i traffici illeciti del vigile Alessandro Cua, 48 anni, finito ai domiciliari, figurano anche due dipendenti del Comune di Fossato Serralta. Fini a loro volta nei guai perché non avrebbero segnalato e censurato il comportamento del collega. Si tratta di Patrizia Pastore, 52 anni, e Paolo Raimondo, 51 anni: la prima è coinvolta nell’inchiesta in quanto responsabile dell’ufficio contabilità del Comune e il secondo in quanto responsabile dell’area tecnica.
Entrambi sono accusati di abuso d’ufficio, per aver messo in atto una serie di condotte omissive, in concorso fra loro o autonomamente, in tempi diversi, con cui avrebbero agevolato l’assenteismo di Cua dal posto di lavoro. Secondo la Procura, Raimondo avrebbe omesso di segnalare formalmente all’area contabile-finanziaria del Comune la condotta assenteistica di Cua.
Pastore, invece, avrebbe omesso la contabilizzazione delle assenze del vigile dal servizio, emergenti dai tabulati orari di presenza propedeutici alla liquidazione della retribuzione lavorativa. Così facendo, secondo l’accusa, avrebbero procurato al collega un ingiusto vantaggio patrimoniale, consistito nella mancata risoluzione del contratto lavorativo con l’ente locale, nonché nella retribuzione e nei contributi previdenziali e assicurativi indebitamente corrisposti al funzionario dipendente del Comune, con pari danno per lo stesso ente pubblico.

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