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Truffa sul reddito di cittadinanza nel Vibonese. Lo Stato presenta il conto

La Procura chiede un’altra raffica di rinvii a giudizio per quanti hanno incassato le somme senza averne diritto

La Procura non molla la presa sull’indebita percezione del reddito di cittadinanza e così tutti i nodi arrivano al pettine. Nodi che dovrà districare il gup Francesca Loffredo davanti al quale il prossimo 11 ottobre dovranno presentarsi altri ventisei indagati, per i quali la Procura ha chiesto il processo.
In questo caso la richiesta viene avanzata sulla scorta dell’inchiesta portata avanti dai finanzieri della Tenenza di Tropea nel maggio del 2021. A chiedere il giudizio per i 26 indagati – tra loro molti implicati in operazioni contro la criminalità, destinatari di misure cautelari o di condanne – è stato, lo scorso marzo, il procuratore Camillo Falvo, il quale contesta agli imputati il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (oltre 200mila euro).
Nello specifico la richiesta riguarda: Pasquale Accorinti, 53 di Santa Domenica di Ricadi (avv. Sandro D’Agostino) il quale – secondo l’accusa – avrebbe indebitamente percepito tra aprile 2019 e marzo 2021 la somma di 23mila e 500 euro; Silverio Agosto, 44 anni di Nicotera (avv. Giuseppe Spinelli) il quale avrebbe incassato (tra luglio 2019 e dicembre 2020 e nel marzo 2021) 9mila e 500 euro; Giacomo Albanese, 62 anni di Tropea (avv. Giuseppe Orecchio) che avrebbe indebitamente ricevuto 397,17 euro a marzo 2021; Domenico Antonio Burzì, 55 anni di Joppolo (avv. Antonio Barillaro) il quale non avrebbe comunicato una interdizione dai pubblici uffici per 5 anni percependo tra maggio 2019 e ottobre 2020 12mila 022,84.
E ancora richiesta di rinvio a giudizio anche per Francesco Carone, 43 anni di Tropea (avv. Francesco Schimio) il quale non avrebbe comunicato una condanna definitiva percependo così 11mila 927,88 euro tra dicembre 2019 e febbraio 2021; Carmine Cocciolo, 40 anni di Ricadi (avv. Patrizio Cuppari) che avrebbe indebitamente percepito, tra marzo e ottobre 2020, 4mila 422, 68 euro; Saverio Corigliano, 52 anni di Mileto (avv. Giuseppe Monteleone) al quale viene contestato di aver indebitamente percepito, tra dicembre 2019 e marzo 2021, 6mila 902,50 euro; Giovanni D’Aloi, 56 anni di San Calogero (avv. Francesco Muscia) che avrebbe incassato, tra novembre 2020 e marzo 2021, 2mila 499,92 euro; Michele De Benedetto, 65 anni di Tropea (avv. D’Agostino) il quale non avrebbe comunicato una precedente condanna e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, percependo così indebitamente 12mila 920,95 euro, tra aprile 2019 e settembre 2020, nonchè a novembre 2020 a febbraio e marzo 2021; Francesco Donato, 55 anni di Sant’Angelo di Gerocarne (avv. Domenico Infantino) il quale avrebbe incassato 7mila 982,38 euro tra giugno 2019 e novembre 2020 e tra gennaio e marzo 2021.

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