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Filadelfia, trasferimento del parroco. La comunità si appella al vescovo Nostro

Oltre un centinaio di fedeli a Mileto per chiedere a mons. Nostro di ripensarci: «La nostra non è una protesta ma una preghiera di amore»

I fedeli non si rassegnano all’idea che don Antonio Mazzeo debba andare via e sperano in un ripensamento del vescovo mons. Attilio Nostro. Oltre cento persone della comunità di Filadelfia hanno raggiunto la cattedrale di Mileto domenica pomeriggio per rivolgere un ulteriore accorato appello al vescovo, perché torni sui suoi passi e non trasferisca a Tropea don Antonio, parroco della chiesa di San Teodoro e della chiesa di San Nicola a Montesoro.
Un momento di preghiera vissuto con grande compostezza da parte dei tanti fedeli, adulti e bambini, che hanno manifestato, attraverso canti, letture e preghiere, la loro profonda amarezza per la perdita della propria guida spirituale.
«Tante sono le domande, tanti i dubbi, tantissime le preoccupazioni che vorremmo porre alla sua attenzione – si evidenzia nella lettera – non certo per mera ribellione, quanto perché riteniamo che, anche e soprattutto, la voce di un’intera comunità, che è la prima ad essere coinvolta in queste ultime dinamiche, venga semplicemente ascoltata e considerata nella sua storia, nel suo percorso di crescita e di cammino di Fede, nella sua Vita». E, ancora: «Solo noi, Comunità, possiamo raccontarle di quanta gente, di quanti bambini, di quanti anziani, di quanti, pur essendo lontani, si sono sentiti vicini, accolti, compresi, amati e consolati. Ma allora andiamo in chiesa per il sacerdote? Non per lui ma, in tanti, grazie a lui». Per poi concludere: «La nostra non è una protesta, ma una preghiera di Amore».

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