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Vibo, le mani della 'ndrangheta sugli appalti pubblici. Cinque arresti, altri sette indagati - I NOMI

Nelle prime ore della giornata, nelle province di Vibo Valentia, Novara, Teramo e Benevento, i carabinieri del nucleo investigativo di Vibo Valentia, supportati dai comandi Arma competenti per territorio, hanno eseguito una misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, su conforme richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, guidata dal Procuratore Nicola Gratteri, a carico di cinque soggetti nei cui confronti sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza in relazione ad alcuni episodi estorsivi, aggravati dal metodo mafioso, commessi a Vibo Valentia fra il 2009 e il 2022, nel medesimo contesto altri sette soggetti sono indagati in stato di libertà.

Tra gli indagati anche due collaboratori di giustizia

I cinque arrestati sono Domenico Macri', di 38 anni; Michele Pugliese Carchedi (38); Andrea Ruffa (28), Domenico Serra (30), Michele Manco (34). I sette indagati sono Bartolomeo Arena (collaboratore di giustizia), Domenico Camillo', Andrea Mantella (collaboratore di giustizia), Salvatore Mantella, Vincenzo Mantella, Salvatore Morelli, Francesco Antonio Pardea

La misura, richiesta dall’autorità giudiziaria inquirente, scaturisce da autonome attività di indagine condotte dai carabinieri e dal gruppo della Guardia di finanza di Vibo Valentia, che hanno, anche con il contributo dichiarativo di alcuni collaboratori di giustizia, riscontrato l’operatività delle ‘ndrine radicate sul territorio vibonese e ricostruito nello specifico:

un’estorsione commessa nel 2009 ai danni un’impresa edile impegnata in lavori di movimento terra e riqualificazione urbana, per un ammontare di 20mila euro
un’estorsione commessa tra il 2015 e il 2017 all’impresa aggiudicataria della raccolta dei rifiuti urbani, per una cospicua somma di denaro fatti (nel medesimo contesto il 20.04.2016 la ditta ha subito l’incendio di autocompattatore il cui autista veniva minacciato con una pistola);
4 tentate estorsioni in danno di altrettante ditte (una delle quali aggiudicataria nel 2018 della raccolta dei rifiuti urbani di Vibo Valentia; una impegnata nel 2020 nei lavori di costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia; mentre le altre impegnate dal 2021 al 2022 in lavori di riqualificazione di edifici - c.d. ecobonus 110%).

L’attività, che offre uno spaccato sul controllo esercitato dalla criminalità organizzata nel settore della raccolta dei rifiuti nel comune di Vibo Valentia e le estorsioni subite dalle ditte incaricate, la ASED srl e la DUSTY srl, il cui responsabile all’epoca era Gregorio Farfaglia, ha consentito anche di acclarare il profilo associativo di uno degli arrestati che il GIP ha riconosciuto nel periodo successivo alle contestazioni contenute nel procedimento “Scott-Rinascita”. Lo stesso rimesso in libertà nei giorni successivi al 19 dicembre 2019 per annullamento della misura cautelare da parte del Tribunale della Libertà, ha ripreso l’attività del gruppo iniziando a commettere estorsioni sul territorio sino al suo arresto avvenuto a maggio di quest’anno a seguito della condanna riportata in abbreviato nel processo “Scott-Rinascita”.

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia, con il supporto dei comandi provinciali di Novara, Teramo e Benevento, hanno eseguito stamane una misura cautelare in carcere a carico di cinque persone nei cui confronti sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza in relazione ad alcuni episodi estorsivi, aggravati dal metodo mafioso, commessi a Vibo Valentia fra il 2009 e il 2022. Altre sette persone sono indagate in stato di liberta'. I cinque arrestati sono Domenico Macri', di 38 anni; Michele Pugliese Carchedi (38); Andrea Ruffa(28), Domenico Serra (30), Michele Manco(34). Il provvedimento e' stato emesso dal Gip di Catanzaro su richiesta della Procura- Direzione Distrettuale Antimafia, guidata da Nicola Gratteri. Dalle indagini, che si sono avvalse anche di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, e' emerso un giro di estorsioni che sarebbero avvenute tra il 2009 e il 2022. Il primo episodio, per circa 20 mila euro, e' stato portato avanti ai danni di un'impresa edile e di movimento terra. Tra il 2015 ed il 2017, e' stata la volta di un altro episodio verso una ditta di raccolta rifiuti aggravato anche dalla distruzione di un autocompattatore e da una minaccia con pistola. Altri episodi si sono verificati ai danni di imprese edili, una delle quali impegnata nei lavori del nuovo ospedale di Vibo Valentia. Tra gli indagati e' emersa la figura di un soggetto coinvolto in Rinascita-Scott, poi rimesso in liberta' che, una volta fuori, avrebbe ripreso l'attivita' di estorsione fino al nuovo arresto avvenuto quest'anno dopo la condanna in abbreviato nel processo alle cosche del vibonese. Dalle indagini, secondo quanto riferito, e' emerso uno spaccato sul controllo esercitato dalla 'ndrangheta nel settore della raccolta dei rifiuti nel comune di Vibo Valentia con le estorsioni subite dalle ditte incaricate, Ased srl e Dusty srl.

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