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Vibo, vent’anni di rifiuti. Un affare ieri come oggi

Diverse amministrazioni ma stessi problemi: emergenze, indagini, proteste e capitolati disattesi. A lasciare il segno l’accordo in Prefettura nel 2014, la fideiussione scomparsa, arresti e interdittive

Oggi, come ieri. Un’inchiesta che scoperchia il vaso di Pandora. E i mali, spesso, a queste latitudini hanno l’odore dell’immondizia. Perché passano gli anni, ma restano le storie. Quelle che si intersecano ad appalti ed emergenze, ad inchieste e proteste. È l’affaire rifiuti. È sempre stato l’affaire rifiuti. Dalla Proserpina alla ProgettAmbiente passando per il Cns, quindi, Eurocoop, Ased, Dusty, fino ad arrivare all’attualità con l’Ecocar. Gestioni diverse, contratti diversi, rivoluzioni annunciate e capitolati disattesi. Più di vent’anni di storie che si ripetono, come un refrain, passando da un’amministrazione all’altra, senza distinzione di colori, tra cambi di assessori, gare deserte, ribassi anomali e indagini. Il tutto sulle spalle dei contribuenti. Sempre punto e accapo. Perché è nettezza urbana, bellezza.

L’origine

Una storia che inizia con la Proserpina, la società mista pubblico-privata travolta dal dissesto. Una gestione contestata, con una trattativa dilaniatasi nel tempo. Fino al deliberato del 28 luglio 2007, quando il braccio di ferro tra la società e l’ex sindaco Sammarco portava ai titoli di coda. Un contratto che negli anni mutava (dal 2004 quando ne era stato siglato uno che copriva il servizio con un costo mensile di 144mila euro, diventate 275mila con il Cns). Si arrivava così al 2007, quando l’allora amministrazione di centrosinistra affidava direttamente il servizio di igiene urbana al Cns, con sede a Bologna, sostituendo di fatto la Proserpina. Una proroga dietro l’altra passando da un affidamento temporaneo nel maggio 2008 all’appalto provvisorio di 4 mesi all’Eurocoop. Si arrivava così nell’agosto 2008 al progetto per la gestione del servizio per un importo di 8 mln 618 mila euro. Quindi, il 4 novembre la procedura aperta per l’affidamento del servizio per un importo a base d’asta per i primi due anni di 7 mln 684mila 962,95 euro indetta dal Comune, mentre il 27 novembre dello stesso anno il Cns si aggiudicava la gara.

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