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Vibo, sanità a pezzi: doppi turni in Pronto soccorso

Pazienti denunciano il gravissimo disservizio legato alla cronica carenza dei personale medico

Nessuno ne parla. I diretti interessati sono abbottonati e, per certi aspetti, è anche comprensibile. Ma i disagi che vive il Pronto soccorso e, di conseguenza, tutti coloro che per un motivo o per un altro sono costretti a recarsi improvvisamente in ospedale si avvertono già davanti all’ingresso del nosocomio e nella sala cosiddetta Triage; il luogo dove un infermiere effettuata la prima valutazione, codifica il paziente e lo inserisce in una graduatoria colorata nella speranza che l’errore possa essere sempre uguale a zero. Purtroppo non è mai stato così e forse non lo sarà mai. Non sono pochi i casi in cui molti tanti pazienti l’hanno fatta franca per il rotto della cuffia mentre altri ci hanno lasciato la pelle.
Ma i rischi sono destinati ad aumentare nel momento in cui nella trincea dell’ospedale, dove l’emergenza è all’ordine del giorno e dove la competenza dovrebbe essere al massimo, la lucidità dei medici di turno potrebbe venire meno soprattutto quanto l’unico sanitario presente è costretto a sobbarcarsi il doppio turno, magari la notte e tutta la fiasca oraria del mattino seguente che va dalle 8 alle 14 del giorno successivo, senza neanche il tempo di poter consumare un pasto o di prendere comodamente un caffè. Eppure ciò non è accaduto solo ieri allo Jazzolino ma si sarebbe verificato anche nel recente passato. Circostanza denunciata da alcuni pazienti costretti ad attese di parecchie ore davanti alla sala Triage.

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