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Chiaravalle, estranei al duplice omicidio: assolti i tre fratelli Iozzo

Nel 2009 l’uccisione di Giuliano Cortese e la compagna ucraina

Il luogo dell'omicidio Cortese

Mario Iozzo detto Marino e i fratelli Luciano Iozzo e Giuseppe Gregorio Iozzo non sono stati gli autori del duplice omicidio di Giuliano Cortese, un ex sorvegliato speciale, e della compagna ucraina, Inna Abramovia, ammazzati il 27 aprile del 2009, dopo aver accompagnato i due figli alla scuola materna di contrada Foresta. Ieri dopo l’udienza è arrivata l’assoluzione a carico dei tre fratelli per non aver commesso il fatto. A disporla è stata la sentenza della Corte d’Assise di Catanzaro presieduta da Alessandro Bravin, al termine di un’udienza nel corso della quale la pm Debora Rizza aveva chiesto, addirittura, l’ergastolo per tutti e tre gli imputati arrestati nel corso dell’operazione “Orthrus”, che nella mitologia greca è il grosso cane a due teste con un serpente come coda, figlio di Tifone ed Echidna e fratello di Cerbero.
Operazione antimafia condotta dalla Dda di Catanzaro scattata nell’ottobre del 2019 contro il clan Iozzo-Chiefari radicato, in particolare, nei comuni delle Serre di Torre di Ruggiero e Chiaravalle Centrale. A vario titolo venivano contestati i reati di associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio, estorsione e detenzione illegale di armi.
Reati con luogo di commissione le aree ricomprese fra le Serre catanzaresi e quelle vibonesi. Per il duplice omicidio il collegio difensivo ha potuto dimostrare l’estraneità dei fratelli Iozzo e per questo motivo è arrivata l’assoluzione. Resteranno, comunque, in carcere perché dovranno rispondere del reato di associazione.

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