Medici e operatori sanitari allo stremo, pazienti e familiari esasperati. Non ci sono vie di mezzo al Pronto soccorso dell’ospedale Jazzolino dove neanche le urgenze si riescono più a garantire. Un solo medico per turno – ma anche la definizione di turno nella “repubblica indipendente” della sanità vibonese è elastica nel senso che l’orario è senza confini – non riesce a farlo, soprattutto quando ha venti pazienti da soccorrere e da “piazzare” in altri ospedali e una trentina in attesa. Una situazione ormai drammatica che rischia di sfuggire di mano di cui è stato informato anche il Prefetto, anche perché al di là delle urgenze nella trincea dello Jazzolino è anche la sicurezza dei pazienti – quelli “parcheggiati” sulle barelle nei corridoi e nelle stanze – che non si riesce a garantire, a causa dell’abnorme mole di lavoro dovuta, da una parte, ai disservizi cronici di un ospedale in cui converge l’utenza dell’intera provincia; dall’altra a una medicina del territorio completamente assente. Basti pensare che alle 13,40 di ieri al Pronto soccorso erano in attesa 30 pazienti senza sapere fino a sera quanti altri sarebbero arrivati, mentre qualche notte fa l’ambulanza non poteva scendere un paziente proprio per mancanza di barelle. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro