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Ospedale di Vibo, Pronto soccorso senza medici ma già in otto hanno dato disponibilità

Il malore di un sanitario in servizio riaccende i riflettori sulle carenze della sanità vibonese

L'ingresso del pronto soccorso dell'ospedale di Vibo Valentia

Ospedale Jazzolino, punto e accapo. La storia è sempre la stessa. È quella che hanno raccontato i medici del Pronto soccorso nelle scorse settimane quando, ormai esasperati, avevano deciso di farsi sentire. All’indomani, dell’ennesima aggressione – fortunatamente solo verbale grazie all’intervento di quattro guardie giurate – da parte di familiari di un paziente in “attesa” da giorni, che portava all’amaro sfogo, perché – spiegavano i sanitari – «solo provvedimenti immediati e risolutivi – sottolineano – eviteranno le, ormai imminenti, dimissioni di massa».
Un appello il loro recapitato all’Azienda sanitaria, ma anche al Prefetto. Un appello a cui nei giorni seguenti “rispondeva” l’Asp cercando di tamponare l’emergenza nel reparto di... emergenza. Perché si chiama Pronto soccorso ma, senza personale, di soccorso se ne può offrire veramente poco, con grossi disagi per gli operatori e per l’utenza. In tal senso, il commissario Giuseppe Giuliano aveva optato per le «prestazioni aggiuntive» prevedendo, una retribuzione secondo il contratto collettivo della sanità che prevede 100 euro lorde all’ora in regime appunto di prestazione aggiuntiva. Cinque sanitari venivano trovati a stretto giro e altri tre avevano dato la disponibilità nei giorni successivi. Otto in tutto, un primo passo in avanti.
Problema risolto? A quanto pare no. Perché l’ennesimo “incidente” ieri è stato segnalato proprio tra le stanze del Pronto soccorso. La “vittima” un medico di turno che stremato ha accusato un malore e cadendo si è causato una frattura alle costole.

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