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A Lamezia nuove telecamere per controllare parchi, luoghi della movida e lungomare

Il vicesindaco Antonello Bevilacqua spiega quanto è “sorvegliata” la città. Il Comune ha partecipato a un bando della Prefettura ottenendo 250mila euro. Nel 2019 è stato avviato l’ammodernato del vecchio impianto ormai obsoleto

Di telecamere ce ne sono parecchie, anche se mai abbastanza per una città estesa come Lamezia. Sparpagliate nei punti più cruciali, la maggior parte dei dispositivi risale a oltre un decennio fa, quindi tecnologicamente obsolete. Ecco perché l’amministrazione comunale si è data una mossa in questa direzione, per ammodernare un sistema che ormai è diventato indispensabile. Di questo è ben consapevole il vicesindaco Antonello Bevilacqua, che ha la delega al settore e alla Polizia municipale.

Vicesindaco, quanto è videosorvegliata la città?

«La domanda consente di fare un po' di chiarezza su un argomento delicato e spesso oggetto di interventi "populisti" anche sulla stampa e sui social che non fanno che creare confusione. Va detto, preliminarmente, che il vecchio impianto di videosorveglianza, che consta di ben 83 telecamere sistemate nei punti nevralgici della città, risale all'incirca al 2010 e oggi ha bisogno, necessariamente, di una "attualizzazione", tenuto conto delle nuove caratteristiche tecniche in materia, del parziale funzionamento per anni e delle nuove esigenze di sicurezza della città. Nel 2015 furono stanziati fondi dalla prima amministrazione Mascaro mai utilizzati dalla prima terna commissiariale. La stessa terna commissariale poi non partecipò a un importante bando del 2018 in materia, e per tali motivi il nostro impianto può considerarsi "datato" tenuto conto che non ha mai ricevuto la necessaria manutenzione.

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