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Crotone, morta per shock settico: chiesto il giudizio per cinque

Sott’accusa otto medici

Ha chiesto cinque rinvii a giudizio; un’assoluzione e due proscioglimenti. Così ha concluso il suo intervento davanti al gup, il pm Pasquale Festa nell’ambito del procedimento che vede indagati otto medici dell’ospedale San Giovanni di Dio e della casa di cura Sant’Anna, accusati di omicidio colposo per la morte di Milvia Ciarletta, la 26enne di Monteiasi (Taranto) deceduta il 7 febbraio 2018 in ospedale a Crotone per shock settico dovuto, per la Procura, al «malposizionamento» della Peg.
Davanti al giudice per le udienze preliminari Michele Ciociola, il pm ha ripercorso la vicenda iniziata il 25 settembre 2017 quando la giovane rimase coinvolta in un incidente sulla Sp 83 nel tratto Grottaglie-Monteiasi e le contestazioni a carico dei cinque imputati per i quali ha chiesto il processo. Secondo il rappresentante dell’accusa, Maria Ursino ed Elio Leto, i chirurghi del Sant’Anna che per primi curarono la ragazza, «dopo aver sostituito la Peg che alimentava Milvia Ciarletta e prima di iniziare l’alimentazione con una soluzione ipertonica-ipercalorica-iperproteica», avrebbero omesso di «eseguire la prova diretta per verificare il buon funzionamento della nuova sonda Peg installata».

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