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Catanzaro, investirono i tfr dei lavoratori Afor: la Corte dei conti conferma le condanne

Regge anche in appello l’accusa per l’ex commissario Postorino e il dirigente Campanaro

Dovranno versare 600mila euro ciascuno nelle casse dell’azienda Calabria Verde. La seconda sezione d’appello della Corte dei conti ha confermato la condanna nei confronti del commissario liquidatore dell’Afor Federico Postorino e del dirigente dell’Ufficio legale Giuseppe Campanaro. L’accusa riguarda la stipula di un contratto di investimento a breve-medio termine con un operatore finanziario di dubbia affidabilità e solidità per la gestione di un’ingente somma, circa un milione e mezzo di euro, prelevata dal fondo di accantonamento del trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato. Già in primo grado la Corte dei Conti calabrese aveva ritenuto del tutto «irrazionale ed anomala» la scelta, all’esito di una procedura connotata da rilevanti anomalie, di avvalersi di un intermediario finanziario «modestamente strutturato e con limitata solidità economica», ricorrendo a garanzie fideiussorie «assai poco tranquillizzanti». E infatti alla fine l’Azienda né aveva ottenuto gli elevati rendimenti previsti (4% annuo), né era riuscita a recuperare il capitale investito nonostante le iniziative intraprese dall’ente successore (Azienda Calabria Verde).

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