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Comune di Vibo, il debito sulla città

La corsa per evitare il secondo dissesto rischia di mettere in ginocchio i contribuenti e la fragile economia

Il Comune di Vibo Valentia

Circa quaranta milioni di euro, spalmati verosimilmente in 20 anni, salvo novità dell’ultimo momento che potrebbero far aumentare, per l’ennesima volta, la massa passiva. È questo il quadro desolante del Comune capoluogo, dove il salvataggio dal secondo dissesto consecutivo costerà lacrime e sangue ai contribuenti. Perché in sostanza, il dissesto è nei fatti anche se la norma, grazie alla particolare contingenza, rientrando il Comune tra i dodici Enti a cui è stato concesso di “essere salvati”, consente di evitarlo.
Dunque, formalmente la città capoluogo non andrebbe in dissesto, elaborando un nuovo Piano di riequilibrio che vale oltre 40 milioni di euro, esattamente il doppio del primo, quello che – circa quattro anni addietro – mise a punto l’allora commissario straordinario, il prefetto Giuseppe Guetta. Da 19 milioni quel Piano di riequilibrio aumentò prima a 24 milioni e poi, dopo la strigliata della Corte dei Conti, che parlava addirittura di un “rosso” da 61.5 milioni di euro, a a quasi 35 milioni di euro.
Insomma, un tunnel senza via d’uscita, dal quale l’Ente potrà provare ad uscire nei prossimi 120 giorni, elaborando un nuovo strumento finanziario che dovrebbe consentire di inglobare ai debiti pregressi pure gli 11 milioni di “regalo” lasciati dall’Organo straordinario di liquidazione, costato alla comunità circa un milione di euro dal 2013 al 2021.

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