In un periodo segnato dal cambio al vertice dell’Asp Catanzaro, con la nomina del nuovo commissario Vincenzo Spaziante, e in cui monta la protesta in tutti e quattro gli ospedali di montagna della Calabria (assieme a Soveria Mannelli, Acri, San Giovanni in Fiore e Serra San Bruno), non si placano le polemiche su una sanità pubblica che appare allo stremo, sulla quale ogni più piccolo problema ha ripercussioni che arrivano a diventare quasi insanabili. Che in pieno inverno un lavoratore possa ammalarsi, tra il Covid che ancora circola copioso e l’influenza stagionale che sembra essere perfino più virulenta, è qualcosa che è sempre accaduto e sempre accadrà. Ma se si ammalano gli operatori del Laboratorio analisi dell’ospedale di Soveria Mannelli, ciò è sufficiente a produrre una crisi che ha il sapore della chiusura, si spera solo momentanea, del servizio o quanto meno di una sua operatività a regime molto ridotto.
E come da qualche giorno il Laboratorio analisi sia diventato il «bersaglio delle imprecazioni di un’utenza sempre più disperata, costretta a fare i conti con continui disservizi», lo fa sapere il Comitato pro ospedale del Reventino, che come sempre prova ad analizzare con lucidità la situazione contingente, denunciando carenze operative e buchi organizzativi.
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