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Spaccio nel Soveratese: decise 8 assoluzioni, 12 le pene rideterminate

Tre pene confermate, sette assoluzioni e dodici pene rideterminate: sono i numeri del processo di secondo grado nei confronti dei 22 imputati, condannati in primo grado nell’ambito del processo scaturito dall’operazione Prisoners Tax, scattata nel luglio 2019, che disarticolò un’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti e alle estorsioni, con base nel territorio di San Sostene, ma operativa in tutto il comprensorio Soveratese. I giudici della Corte di Appello Loredana Franco (presidente), Ippolita Luzzo (consigliere) e Giovanna Mastroianni (consigliere) hanno confermato le pene inflitte dal giudice di primo grado nei confronti di Raffaele Campagna, Francesco Grande e Vincenzo Pacicca. Hanno, invece, rideterminato le pene per Matteo Arena in 7 anni di reclusione, per Alessandro Aversa in 4 anni, 2 mesi e 1.200 di multa, per Giuseppe Corapi, in 14 anni e 4 mesi di reclusione, per Nicol Durante in 8 mesi e 800 euro di multa, per Giovanni Gregoraci, in 7 anni di reclusione, per Roberto Ierace in 7 anni di reclusione, per Carmine Procopio in 15 anni e 2 mesi di reclusione, per Domenico Procopio in 13 anni e 6 mesi di reclusione, per Sergio Scicchitano in 7 anni e 8 mesi di reclusione, per Domenico Spadea in 16 anni e 8 mesi di reclusione, per Saverio Spadea in 7 anni di reclusione e per Carmela Vono in 7 anni e 8 mesi. Sono stati assolti, invece, Antonio Arena, Ernesto Bertucci, Giuseppe Codispoti, Salvatore Lioi, Andrea Mascaro, Valentina Mongiardo, e Maria Caterina Procopio. L’operazione Prisoner’s Tax permise di svelare i redditizi traffici messi in piedi in tutto il Soveratese dall’organizzazione criminale guidata da Domenico e Carmine Procopio. Il sodalizio aveva base logistica e operativa nel bar “Il treno della mezzanotte” a San Sostene.

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