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Inchiesta Big Bang a Catanzaro, 14 condanne per usura ed estorsioni

Regge il castello accusatorio. La condanna più pesante a 14 anni di carcere, sono invece 5 le assoluzioni. Il giudice ha riconosciuto il risarcimento del danno alle vittime del “pizzo”

Quattordici condanne per gli affiliati alla consorteria che da anni soffocava l’intera economia locale, dalle piccole attività commerciali alle imprese di ogni settore, nell’area tra le province di Catanzaro e Crotone. Regge al primo banco di prova l’impianto accusatorio della Dda di Catanzaro per gli imputati giudicati con rito abbreviato, coinvolti nell’inchiesta della Dda di Catanzaro “Big Bang”. Il gup del Tribunale di Catanzaro Antonio Battaglia ha inflitto pene fino a quattordici anni di reclusione. Sono state invece cinque le assoluzioni.
Il gup ha condannato il collaboratore di giustizia Dante Mannolo, di Cutro, a 2 anni di reclusione; Mario Scerbo, di Crotone, a 14 anni; Martino Andrea Sirelli, di Sellia Marina, a 11 anni e 4 mesi; Mario Falcone, di Cutro, a 7 anni; Leonardo Falcone, di Cutro, a 3 anni e 8 mesi; Leonardo Curcio, di Torino, a 7 anni e 2 mesi; Leonardo Trapasso, di Cutro, a 6 anni e 8 mesi; Tommaso Trapasso, di Cutro, a 6 anni e 8 mesi; Salvatore Macrì, di Cropani, a 6 anni e 8 mesi; Antonio Scicchitano, di Botricello, a 3 anni e 8 mesi; Volodymyr Nemesh, di nazionalità ucraina, a 3 anni e 6 mesi; Egidio Zoffreo, di Cutro, a 8 mesi; Giovanni Zoffreo, residente a Botricello, a 8 mesi; Pietro Scerbo, di Cutro, a 8 anni e 8 mesi.

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