È Bernardini che il 5 maggio 2020 trasforma il ruolo di Infante di consulente del Copross con un contratto di dipendenza». E ancora: «Non è mai stata in servizio. Ed è proprio questo l’elemento di falsità che poi a catena investe tutto». Sono alcuni dei passaggi della requisitoria che ieri la pm Rosaria Multari ha esposto nel corso dell’udienza preliminare del procedimento a carico di sei persone scaturito dall’inchiesta sull’ex dirigente dell’Inps di Crotone, Alessandra Infante, accusata di essere diventata direttrice della sede locale dell’Istituto nazionale di previdenza senza averne avuto i titoli. Davanti al gup Michele Ciociola, la pubblico ministero ha chiesto la condanna col rito abbreviato a 1 anno e 4 mesi di carcere per Sandro Bernardini e il rinvio a giudizio degli altri cinque imputati che hanno optato per l’iter ordinario: Alessandra Infante, Giovanni Capocasale, Michele Scappatura, Ida Sisca e Franca Rosaria Pagliuca. Devono rispondere di truffa, falso ideologico e abuso d’ufficio. Nel 2021, invece, il gip aveva disposto l’imputazione coatta nei confronti degli accusati. La vicenda nasce dalla denuncia presentata nel 2010 dalla funzionaria dell’Inps Maria Teresa Arcuri, che contestò la qualifica di direttrice a Infante, sostenendo che quest’ultima non avesse mai effettuato un concorso pubblico per diventare dirigente.
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