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Catanzaro, i reflui finivano nel torrente: il Comune dovrà intervenire

Il caso della fogna a cielo aperto in via Carlo V

Si è conclusa la vicenda della fogna a cielo aperto in via Carlo V, con l’ordine per il Comune e i condomìni coinvolti, per la parte di competenza, alla realizzazione dei collegamenti necessari e all’allaccio alla rete fognaria comunale. Palazzo De Nobili dovrà procedere quindi a costruire la rete pubblica per la raccolta delle acque bianche, nonché a effettuare un allaccio per la raccolta dei reflui condominiali.
Si è quindi messo un punto fermo su una situazione che si trascina ormai da molti anni, creando non pochi problemi alla salute pubblica e all’ambiente. La prima sezione civile del Tribunale di Catanzaro, nella persona del giudice Elais Mellace, ha dato ragione a Leonardo Mazza, proprietario terriero in via Carlo V, accogliendo il ricorso presentato contro alcuni condomìni di via Carlo V, dei proprietari di una palazzina lungo la stessa via, del Comune di Catanzaro e altri, ordinando la realizzazione delle opere necessarie a porre fine ad uno scempio ambientale.
Ciò che la sentenza ha sottolineato è il diritto alla salute che, «secondo il prevalente orientamento giurisprudenziale, comprende il diritto di abitare in un ambiente salubre, privo di fattori potenzialmente pregiudizievoli, della integrità psicofisica dell’individuo, rientrando nel novero dei diritti sociali naturali».

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