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Catanzaro, “Mater Domini” già proiettata alla sanità cittadina del futuro

Il bilancio di previsione varato dal commissario parla anche dell’integrazione con il “Pugliese-Ciaccio”

Vincenzo La Regina

L’integrazione con il “Pugliese-Ciaccio”, le incognite rappresentate dalla pandemia e dalla guerra, ma anche la certezza che le funzioni assistenziali già erogate aumenteranno facendo crescere, di conseguenza, anche gli introiti.

La relazione con cui l’Azienda “Mater Domini” ha approvato il bilancio economico di previsione per il 2023 e il pluriennale per il triennio 2023-2025 tratteggia un bel pezzo di ciò che sarà la Sanità catanzarese. A partire dalla nascita dell’Azienda unica “Renato Dulbecco”, che al di là del dibattito e dei problemi emersi in questi ultimi giorni, è vista sempre come l’orizzonte cui tendere.
Il processo avviato dalla legge regionale istitutiva (la n° 33 del 2021) in cui si prevede la fusione per incorporazione del “Pugliese-Ciaccio” nella Mater Domini è una delle «variabili esogene» che il commissario straordinario Vincenzo La Regina ha indicato gravare sui risultati del bilancio.

Le altre sono «l’incidenza dell’andamento dello scenario economico, anche a causa degli eventi bellici internazionali», dai quali dipendono i costi delle materie prime, dell’energia e dei tassi di interesse «che si traducono in voci di costo rilevanti per l’Azienda» dovendo ancora «verificare l’impatto che hanno avuto sull’esercizio finanziario 2022, prossimo alla chiusura». E, ancora, «non può del tutto scongiurarsi una recrudescenza delle varianti del virus Sars-Cov-2, come sta avvenendo in ambito internazionale».

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