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Vibo, l’omaggio ai migranti senza nome: così la memoria diventa impegno

Iniziativa dell’associazione Libera nel cimitero di Bivona. Nel luglio 2016 il tragico sbarco a Vibo Marina: a bordo sedici bare. Sodalizi, amministratori e cittadini uniti per risvegliare le coscienze

«Contro l’indifferenza, il nostro impegno». È questo lo spirito che ieri ha animato “Libera” nel rendere omaggio ai 35 migranti – di cui 17 senza nome – seppelliti nel cimitero di Bivona, ai quali si è aggiunto un immigrato rumeno. Partire dalla verità per costruire il futuro è l’obiettivo tracciato dai giovani del sodalizio, guidati da Giuseppe Borrello. Una verità che i tanti morti della traversata del Mediterraneo meritano. Una verità per certi aspetti scomoda, che parla di sorrisi spenti per sempre, di madri che cercano una salma su cui piangere. Ed è stato proprio per riaccendere i riflettori sul tema dell’accoglienza e della persecuzione dei migranti nei campi libici che l’associazione “Libera” ha voluto deporre dei fiori davanti alle lapidi dei migranti ed aprire una riflessione a più voci.

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