Adesso il Marine Park Village di Punta Scifo, a Crotone, può essere demolito. Lo ha ribadito ieri il Consiglio di Stato che ha valutato «legittima» l’ordinanza di abbattimento della struttura considerata abusiva emessa dal Comune il 20 agosto 2019. I giudici amministrativi di secondo grado hanno respinto l’istanza avanzata da Salvatore Scalise, coautore del complesso mai ultimato insieme al fratello Armando, contro la sentenza del Tar di Catanzaro che, il 30 novembre 2019, ritenne fondato il provvedimento di demolizione del complesso perché realizzato senza titolo edilizio. Contestualmente, il collegio ha anche bocciato un secondo ricorso promosso dallo stesso Scalise per l’annullamento della sanzione di 20 mila euro che il Municipio gli comminò il 7 aprile 2020 per la mancata ottemperanza dell’ordine di abbattimento. La vicenda, com’è noto, prese piede nel 2011 quando l’ente rilasciò ai fratelli Scalise il via libera a costruire il Marine Park Village, per poi prorogarlo fino al 30 settembre 2015. Ma in seguito alla revoca del titolo di imprenditore agricolo a Salvatore Scalise da parte della Provincia, venne meno il requisito principale per l’autorizzazione ad edificare il villaggio. Da qui l’intimazione del Comune a Scalise di rimuovere le opere messe in piedi un’area di Capo Colonna dove vigono i vincoli ambientale, archeologico e paesaggistico: tra queste, figurano 79 piastre in cemento per la sistemazione dei bungalow, i bungalow in legno all’epoca utilizzati come deposito temporaneo di materiali; la piscina con vasca in cemento armato; e un manufatto destinato a ristorante–pizzeria.
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