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Battaglia legale sui terreni del porto di Catanzaro, il Comune battuto davanti al Tar

La giustizia amministrativa ha dato ragione alle istanze di un cittadino

È ancora battaglia legale per i terreni espropriati per realizzare il porto di Catanzaro. Il Tar di Catanzaro questa volta ha dato ragione agli ex proprietari delle aree intimando all’amministrazione comunale di emettere un provvedimento entro quaranta giorni dalla sentenza.
Nel maggio del 2021 uno dei privati proprietari del terreno ha chiesto al Comune di Catanzaro la retrocessione parziale delle aree espropriate nel 2015 in favore dell’amministrazione per la realizzazione dei lavori di valorizzazione turistico-commerciale del porto di Catanzaro Marina. Quella richiesta però non avrebbe mai avuto una risposta. Davanti al silenzio dell’amministrazione comunale, il privato ha proposto ricorso alla giustizia amministrativa chiedendo che sia ordinato al Comune di Catanzaro di pronunciarsi sulla predetta istanza. Con una propria memoria si è costituito in giudizio il Comune di Catanzaro, eccependo preliminarmente l’inammissibilità del ricorso e deducendo la sua infondatezza nel merito. I giudici hanno ritenuto destituita di fondamento l’eccezione di inammissibilità del ricorso formulata dall’amministrazione resistente, in condivisione all’orientamento giurisprudenziale secondo cui «sussiste… a fronte della posizione qualificata dei soggetti espropriati alla restituzione delle aree rimaste inutilizzate, l’obbligo dell’autorità espropriante di riscontrare l’istanza volta ad ottenere la dichiarazione di inservibilità degli immobili; laddove un diritto soggettivo alla retrocessione dei beni nasce soltanto se la pubblica amministrazione abbia dichiarato, appunto, che quei beni non servono più all’opera pubblica».

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