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Catanzaro, gli eroi del Covid abbandonati dall’Asp: la battaglia degli infermieri precari

Vennero assunti per garantire la sicurezza nelle scuole nel settembre del 2020

Continuano a restare in un limbo gli 81 infermieri co.co.co assunti dall’Asp di Catanzaro durante la pandemia. Ai contratti di collaborazione scaduti a fine ottobre e mai prorogati non hanno fatto seguito le procedure ipotizzate nei vari incontri fra la delegazione degli stessi infermieri, il sindacato (se n’è occupato l’Usb) e l’allora commissario dell’Azienda Ilario Lazzaro, dai primi di dicembre sostituito da Vincenzo Spaziante.
In quei confronti era stato immaginato un percorso indirizzato alla trasformazione dei contratti da co.co.co. a tempo determinato attraverso una selezione pubblica. Doveva essere, questa, la via d’uscita verso una successiva procedura di stabilizzazione. Non se n’è saputo più nulla.
Vista la totale assenza di informazioni, 53 di quegli 81 infermieri hanno delegato un avvocato a presentare una diffida rivolta all’Asp finalizzata a ottenere la trasformazione dei contratti da co.co.co. a tempo determinato. La diffida riguarda anche la “Mater Domini”, dove alcuni precari stanno affrontando una situazione simile.
Una parte dei precari ha anche scelto la strada della pubblica denuncia sottolineando, con una nota, «il buio pesto all’Asp di Catanzaro» in una vertenza che «è paradigmatica di come la cecità della burocrazia non consenta di dare risposte ai pazienti e metta a rischio il futuro dei lavoratori».

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