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Catanzaro, è allarme randagismo: la repressione non basta

Il canile comunale con 400 posti è sempre pieno. L’amministrazione pronta a nuovi interventi

Il randagismo, a Catanzaro come in tante altre città italiane, soprattutto al Sud, è un argomento al quale ci si approccia con strumenti repressivi e senza considerarne le cause a monte che spesso determinano il proliferare di cani e gatti “di strada” o l’aggressività che questi possono sviluppare in talune condizioni. Com’è noto, a Catanzaro c’è un canile comunale, ubicato a San Floro, gestito da Catanzaro Servizi, la municipalizzata a totale partecipazione del Comune, che tra i suoi compiti ha anche quello di accudire gli animali randagi accalappiati. In tutto sono 400 i posti disponibili, occupati praticamente senza soluzione di continuità nel corso dell’anno, tanto da determinare una voce di costo particolarmente significativa per le casse della società e quindi del Comune. Ma oltre che essere un costo che grava sulla collettività, la repressione non risolve il problema, pertanto dovrebbe essere una pratica da attuare solo in una fase di emergenza. Sempre in tema di approccio, di randagismo ci si occupa soprattutto quando notizie di cronaca di particolare rilievo irrompono sulle prime pagine dei giornali e scatenano rabbia e indignazione nella collettività.

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