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Crotone e l'inchiesta sulle false fatture: Marrelli contesta le accuse

In tribunale il presunto giro di falsa fatturazione – con al centro il gruppo Marrelli – che secondo la Dda sarebbe avvenuto all’ombra della cosca Arena-Nicoscia

In tre si sono difesi rispondendo alle domande della gip di Catanzaro; mentre gli altri tre indagati hanno fatto scena muta. Davanti alla giudice delle indagini preliminare distrettuale Arianna Roccia, sono comparsi ieri le sei persone raggiunte dalle misure cautelari nell’ambito dell’operazione Krimata della Dda di Catanzaro su un presunto giro di falsa fatturazione – con al centro il gruppo Marrelli – che secondo la Dda (ma il gip ha escluso l’aggravante mafiosa), sarebbe avvenuto all’ombra della cosca Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto. Il principale indiziato Mario Esposito, finito in carcere nel blitz dello scorso giovedì, s’è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il 69enne di Isola Capo Rizzuto che con le sue società avrebbe giocato un ruolo primario nel raggiro sulle false fatturazioni, è accusato anche di associazione mafiosa, usura e tentata estorsione.

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