L’anello di congiunzione tra ‘ndrangheta, massoneria e istituzioni. È questo il “sistema” o “Cosa nuova” descritto dal collaboratore di giustizia Maurizio Cortese le cui dichiarazioni sono state depositate nel maxi processo Scott Rinascita. Un organismo, a detta del pentito reggino, che sarebbe intervenuto anche indirizzare il processo sulle bombe alla Procura generale di Reggio Calabria nel 2010. E qui sarebbe entrato in scena l’avvocato Giancarlo Pittelli imputato del maxi processo con l’accusa di concorso esterno. Cortese, sentito dai pm della Dda solo pochi giorni fa il 18 gennaio, ha sostenuto di essere entrato in contatto con questo “sistema” mentre si trovava in carcere nel 2010. Sarebbe venuto a conoscenza dell’esistenza di «logge massoniche coperte come ad esempio quelle insistenti a Cosenza ed a Catanzaro, di cui fa parte, tra gli altri l’avvocato Giancarlo Pittelli».
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