Il Sant’Anna hospital è in una crisi sempre più nera. Non si intravedono spiragli, si immaginano con difficoltà le possibili vie d’uscita. Servirebbero soldi – tanti – per pagare gli arretrati ai dipendenti e far ripartire a pieno regime le attività, ma di quelle risorse non c’è traccia. Non si sa nemmeno dove andarle a prendere se si esclude un vecchio credito di 5 milioni di euro, maturato con l’Asp di Catanzaro, che però potrebbe finire nel calderone del sequestro conservativo disposto dalla Guardia di Finanza su mandato della Corte dei Conti. Lo stabilirà la stessa Corte nella prossima settimana. Dalla riunione che una delegazione sindacale della Cgil ha avuto ieri in Prefettura buone notizie non ce ne sono state. Il segretario provinciale Franco Grillo, la rsa Iolanda Jannelli, Marcello Mussari e la dipendente Ilaria Frontera (solo omonima dei proprietari della clinica), hanno incontrato di nuovo il capo di gabinetto Vito Turco e, per la prima volta, il prefetto Enrico Ricci. «Dopo che il dottor Turco lo ha informato di tutta la vicenda, il prefetto ha ritenuto opportuno essere presente per manifestare solidarietà ai lavoratori per una situazione sicuramente anomala», hanno sottolineato Grillo e Jannelli.
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