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Catanzaro, falsi testamenti: la Procura chiede e ottiene la proroga delle indagini

L’inchiesta sulla presunta organizzazione che si impossessava dell’eredità di anziani

La Procura di Catanzaro ha chiesto e ottenuto dal gip una proroga delle indagini per l’inchiesta sulla presunta organizzazione dedita alla falsificazione di testamenti di anziani per impossessarsi di denaro e beni immobiliari. Le due pm titolari del fascicolo, Irene Crea e Silvia Peru, hanno avanzato richiesta di proroga di indagini per 4 delle 9 persone iscritte nel fascicolo. In particolare la richiesta ha riguardato Marco Scalzo, 34 anni di Catanzaro; il dipendente di Poste Italiane Luciano Crispino, 61 anni di Catanzaro; Sonia Matera, 55 anni, nata a Milano ma residente a Catanzaro e dell’avvocato Elio Raffaele Bruno. Se per queste quattro persone la Procura avrà un supplemento di tempo per chiarire la loro posizione, non si sa quale decisione intende assumere la Procura per gli altri indagati: Ortenzia Fabiano 63 anni di Gimigliano, Gianfranco Cappellano, 27 anni di Catanzaro; Sara Moumen, 28 anni, di origini marocchine ma residente a Catanzaro, Roberto Barbuto, 57 anni di Catanzaro e l’imprenditore Giuseppe Aiello, 39 anni, nato a Crotone ma residente a Catanzaro.
L'indagine ha preso avvio quasi casualmente dopo che i Carabinieri erano dovuti intervenire per liti all’interno di un nucleo familiare. Motivi economici sarebbero stati alla base dei litigi, Ortenzia Fabiano rimproverava al marito di non versare i dovuti alimenti. Gli investigatori analizzando i conti della donna hanno scoperto che la 63enne nell’ultimo periodo aveva ottenuto il versamento di polizze assicurative di circa un milione di euro.

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