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Vibo, edicole abbattute in pochi giorni e mercati generali chiusi da 10 anni

Le priorità di palazzo “Luigi Razza” appaiono paradossali ai cittadini

Una vecchia 600 che improvvisamente si trasforma in una Ferrari. Forse è questa l’immagine che rende meglio l’idea di una città che cammina con il freno a mano tirato, dove il commercio langue, gli attrattori economici nel centro sono quasi inesistenti, i mercati generali restano chiusi da dieci anni ma, in compenso, nel giro di pochissimi giorni, si abbattono alla velocità della luce tre storiche edicole. Costo dell’operazione quasi diecimila euro. Determina di liquidazione, in questo caso, arrivata alla velocità della luce da parte degli uffici di palazzo “Luigi Razza” che, in alcuni casi, per la verità sporadici, si trasformano, per l’appunto, da una 600 in una... Ferrari.
Ci sono, invece, questioni che rimangono insolute a distanza di anni con conseguenze decisamente negative per chi ne è coinvolto. Tra le altre, quella legata alla chiusura dei mercati generali in località aeroporto. Nel corso dell’ultimo question time, nell’Aula del Consiglio, rispondendo a una interrogazione del capogruppo del Partito democratico Stefano Soriano, l’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Russo ha spiegato che, però, la macchina è stata riavviata dopo anni di stop. «Tempo fa – ha chiarito l’assessore – il progetto è stato consegnato all’Ente che ne ha affidato la verifica ad una società esterna che dispone delle certificazioni richieste dalla normativa». Ebbene, «la società ha chiesto circa trecento chiarimenti rispetto agli elaborati consegnati e si è determinato una sorta di blocco con conseguente mancanza di comunicazione tra i progettisti e la società medesima».

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