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Catanzaro, occupato e subito sgomberato il nuovo alloggio dei Corasoniti

Una drammatica beffa, dolore che si aggiunge a dolore. Non c'è pace per la famiglia Corasoniti, decimata a ottobre dall’incendio della casa nel quale hanno perso la vita i tre fratelli Saverio (22 anni), Aldo Pio (14) e Mattia (12).

L’appartamento di proprietà dell’Aterp assegnato ai Corasoniti come nuovo alloggio, posto a poca distanza da quello distrutto e in questi giorni interessato da lavori di ristrutturazione, è stato infatti occupato abusivamente da una famiglia di etnia rom. Il fatto è già stato segnalato all’Aterp dagli operai della ditta che effettua i lavori di ristrutturazione: gli operai hanno anche riferito di aver ricevuto minacce da uno degli occupanti dell’appartamento. A sua volta l’Aterp ha denunciato l’episodio alle forze dell’ordine. La vicenda però non è di facile soluzione perchè, a quanto risulta, nella famiglia occupante ci sarebbe anche un minore, cosa che renderebbe impossibile lo sgombero immediato dell’immobile. Anche il Comune di Catanzaro si è mobilitato avviando una serie di attività e di interlocuzioni istituzionali per restituire ai Corasoniti l’appartamento loro spettante.

Invece, proprio perché l'abitazione non sarebbe agibile a causa dei lavori di ristrutturazione in corso per assegnarla alla famiglia Corasoniti, gli agenti della squadra Volante hanno effettuato nel pomeriggio di oggi (17 febbraio 2023) lo sgombero dell'immobile. L'appartamento però è stato posto sotto sequestro dall'autorità giudiziaria e quindi dovrà essere dissequestrato per fare in modo che l'Aterp possa proseguire i lavori di ristrutturazione.

Il commento del sindaco Nicola Fiorita

E’ stato liberato l’appartamento dell’Aterp di Caduti XVI Marzo destinato alla famiglia Corasoniti di Catanzaro, Vitaliano, la moglie Rita Mazzei e i due figli minori superstiti Antonello e Zaira Maria, sopravvissuti al rogo della loro abitazione avvenuto ad ottobre scorso e nel quale persero la vita gli altri tre figli Saverio, di 22 anni, Aldo di 14 e Mattia di 12. Lo ha annunciato il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita sul suo canale Telegram. L’appartamento, che l’Aterp stava ristrutturando e che a breve sarebbe stato consegnato alla famiglia, era stato occupato pochi giorni fa da alcune persone di etnia rom. «E' stato sgomberato - scrive Fiorita - l’alloggio occupato abusivamente due giorni fa che l’Aterp sta ristrutturando per destinarlo alla famiglia Corasoniti. Nel ringraziare le forze dell’ordine che sono intervenute prontamente, voglio ribadire che saremo sempre in prima linea contro ogni forma di illegalità e vicini ad una famiglia che ha sofferto tanto dopo il tragico rogo che ha portato via tre giovani vite»

Fiorita, appena saputo della notizia dell'occupazione dell'appartamento, aveva detto all'Agi: «Le ultime notizie che riguardano la famiglia Corasoniti non ci piacciono. L'occupazione dell’alloggio - ha proseguito Fiorita - ci preoccupa molto, è un fatto contro il quale intendiamo reagire con fermezza e determinazione, perchè non possiamo tollerare mai le occupazioni abusive, non possiamo tollerare mai che il disagio di alcune persone passi in secondo piano rispetto ad atti di prepotenza, soprattutto in un caso come questo nel quale una famiglia porta ancora su di sè il ricordo e gli effetti di una tragedia che ha sconvolto tutti noi nel profondo. Grazie anche alla generosità di padre Pino Puglisi e della sua fondazione Città Solidale, - continua - siamo riusciti a dare un’abitazione provvisoria alla famiglia Corasoniti, che quindi in questo momento almeno ha un tetto e può attendere con un minimo di serenità che si provveda a sgomberare l’altro immobile e a ultimarne la ristrutturazione. Ma - ha rilevato il sindaco di Catanzaro - questo nulla toglie al fatto che non possiamo accettare un atto di sopruso e di violenza, e quindi stiamo agendo di concerto ad Aterp, alla Questura, alla Polizia locale affinchè questa situazione venga affrontata con determinazione e in tempi molto rapidi. Siamo vicini alla famiglia Corasoniti, lo siamo stati per come abbiamo potuto in questi mesi, continueremo a esserlo sapendo - ha concluso Fiorita - che non possiamo in alcun modo restituire quello che hanno perso ma facendo tutta la nostra parte per sostenerla».

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